Le tabelle di sintesi e di riepilogo del mercato trattori 2019 non evidenziano gli andamenti delle principali classi merceologiche in cui è diviso lo stesso mercato. Per capire come si sta muovendo il comparto si devono analizzare in dettaglio le 18 mila e 579 immatricolazioni dello scorso anno.
Una premessa. Le tabelle pubblicate in questa pagina sono le stesse già proposte il mese scorso. Non c’è nulla di nuovo o di diverso essendo riferite ai dati di immatricolazione 2019. Si tratta degli unici dati ufficiali di un settore che a differenza di quel che accade in altri comparti, in particolare in quelli che abbracciano i veicoli stradali a due e quattro ruote, non fa mai coincidere le immatricolazioni con le vendite effettive. Si stima che le seconde possano incrementare i volumi del mercato fra il cinque e il dieci per cento circa in più rispetto all’immatricolato. Solo stime però, visto che nessun costruttore dichiara le sue vendite effettive. Vuoi per motivi strategici, vuoi perché impedito da disposizioni europee. Le vendite sono e restano quindi top secret, ma tali non risultano invece i trend che caratterizzano le principali classi merceologiche del settore, recepibili analizzando ogni singola voce delle 18 mila e 579 immatricolazioni registrate lo scorso anno.
Operando in tal senso si scopre, per esempio, che non è variato molto il numero dei cingolati immessi sul mercato, 880 nel 2018 e 856 nel 2019. Di questi quasi la metà è a marchio New Holland mentre gli altri sono divisi fra i marchi dei gruppi Argo Tractors e Sdf, con il secondo in forte crescita. In flessione invece gli isodiametrici, con le due mila 742 macchine del 2018 calate a due mila e 408, volume che per un buon 61 per cento fa capo al marchio Antonio Carraro. Il calo degli isodiametrici supera i 12 punti percentuali, gli stessi che invece avvicinano le crescite congiunte dei trattori specializzati e dei compatti. I primi crescono solo di due punti percentuali, mentre i secondi di quasi nove per un in volume totale di 224 macchine. A questo punto nulla vieta di ipotizzare che gli agricoltori italiani abbiano guardato con maggior simpatia al tradizionale che all’isodiametrico, probabilmente anche a causa dell’esordio di specializzati tradizionali che per contenuti tecnologici d’avanguardia nulla cedono ai trattori da campo aperto. Questi ultimi dal canto loro han visto crescere leggermente i propri volumi passando dalle otto mila e 564 immatricolazioni del 2018 alle otto mila e 809 dello scorso anno con gli incrementi più sensibili individuabili nelle classi di potenza medie e medio-alte.